www.animalinelmondo.com
il portale al servizio degli animali
cura e salute
cura e salute
comportamento
comportamento
appuntamenti
appuntamenti
viaggiare
viaggiare
news
news

Le deiezioni canine

Nelle città di tutta Italia la convivenza tra uomini e cani sta diventando sempre più complicata. Mancano gli spazi, per gli uni e per gli altri, e le rare aree verdi sono contese da pensionati, mamme con bimbi e proprietari di quattrozampe alla ricerca di strisce di prato dove poter giocare, riposarsi o portare a passeggio i propri Fido con un minimo di tranquillità. Le deiezioni canine provocano sempre maggiori discussioni e rischiano di distrarre gran parte dell’attenzione di amministratori pubblici e cittadini. Esse non rappresentano il problema più grave del degrado delle nostre città, ma sono tuttavia ragione di tensione.
La questione va posta in questi termini: chi vive con un cane ha il sacrosanto diritto di portare il proprio beniamino a sporcare fuori casa e possibilmente in spazi verdi che non siano di dimensioni irrilevanti; chi abita in città ha l’altrettanto sacrosanto diritto di non imbattersi frequentemente nelle feci dei cani e di trovare marciapiedi puliti.
Trovare il giusto equilibrio tra esigenze così apparentemente diverse è possibile. Occorre anzitutto educare i proprietari di cani. Le sole ordinanze repressive non sono sufficienti ad eliminare il problema, anche perché le sanzioni vengono comminate raramente. E’ consigliabile, invece, che le amministrazioni comunali attivino campagne di sensibilizzazione ed educazione senza criminalizzare chi possiede un cane. I comuni conoscono nomi e indirizzi dei proprietari dei cani grazie all’anagrafe canina: possono pertanto inviare loro una lettera accompagnata da un sacchettino/paletta ecologica, offrendo in distribuzione gratuita questi economici oggetti di raccolta presso le edicole, gli uffici comunali o installando appositi distributori presso le aree verdi. Dopo un periodo di assidua campagna di educazione il proprietario di cane non avrà più alibi e dovrà rassegnarsi all’idea di raccogliere le feci del proprio quattrozampe. Ovviamente i cestini dell’immondizia dovranno essere svuotati con maggior frequenza, per evitare che si trasformino in piccole “bombe biologiche”. L’amministrazione dovrà prevedere peraltro anche un servizio aggiuntivo di pulizia delle strade, dei parchi e dei marciapiedi per raccogliere le deiezioni canine laddove non abbiano provveduto i proprietari.
A questo punto, con la macchina rodata, è più che legittimo prevedere con un’ordinanza le sanzioni per i trasgressori. È consigliabile attenersi al buon senso, comminando una sanzione amministrativa bassa (non oltre i 10 - 15 euro). Multe salate ma erogate raramente rappresentano solo un’ingiustizia per chi le subisce: è più utile che le sanzioni siano basse ma comminate con frequenza e certezza ai trasgressori. In uno slogan: meno salate, ma sicure. Bisognerà anche che le disposizioni comunali non vengano applicate troppo rigidamente: per esempio nel caso di persone anziane, quando piove o nel caso di escrementi depositati nell’erba, dove è inverosimile che il proprietario si cimenti in una curiosa “caccia al tesoro”.
Il problema, peraltro, va ben al di là di quello delle deiezioni canine: investe quello assai più ampio della mancanza di spazi verdi. In Italia, spesso, le amministrazioni comunali si sono lasciate travolgere da un’esplosione edilizia incontrollata ispirata dalla speculazione. Si sono talvolta creati quartieri che sono la smentita di ogni norma elementare del vivere civile. Si è semplicemente eliminato il verde dalle previsioni urbanistiche delle città. Anche così si spiega la “guerra delle cacche”. Semplicemente, non c’è posto. Ecco allora che, oltre a dare le multe, le amministrazione comunali farebbero bene a rivedere le politiche del verde finora seguite. Più parchi e meno cemento. Non è uno slogan. E’ un’esigenza concreta di tutti i cittadini.

Riassumendo:
ideazione di campagne di sensibilizzazione all’uso della paletta, anche mediante l’anagrafe canina
creazione di una rete di distributori gratuiti di palette-sacchetti da posizionare all’ingresso di parchi, giardini pubblici e aree verdi
potenziamento della rete di cestini porta rifiuti
emanazione di un’ordinanza sindacale per l’uso di paletta-sacchetti
creazione di una squadra di motociclette-spazzino per la pulizia dei marciapiedi
revisione delle politiche urbanistiche e del verde

L’esempio di Opera

A Opera sono stati recentemente posizionati alcuni dog-box, ovvero di appositi contenitori - distributori di sacchetti/palette per la raccolta delle deiezioni (pesanti diverse centinaia di chili per evitare di essere spostati e/o distrutti con facilità). Il dog-box in granito (costo di più di mille euro ciascuno) ha uno spazio per la raccolta dei sacchetti/paletta con le deiezioni canine ed un distributore per la presa del sacchetto paletta. Per il ritiro del sacchetto/paletta va azionata una gettoniera nella quale vanno introdotti 20 cents (prezzo politico per abituare i cittadini all'utilizzo). E’ possibile impostare anche cifre diverse superiori o fornire il servizio gratuitamente. La sperimentazione dei dog-box, accompagnata da un corso in atto (tre lezioni teoriche, cinque pratiche,20 iscritti) per la corretta tenuta dei cani da parte dei proprietari dovrebbe rendere meno conflittuale il rapporto con gli altri cittadini.

Alcune esperienze estere
A Londra sono previste sanzioni pesanti: chi è sorpreso a non raccogliere le feci del proprio cane subisce una contravvenzione di 500 sterline, pari a 775 Euro. Più clementi a San Francisco, negli Stati Uniti, dove vige l'obbligo della paletta con multe da 100 dollari (intorno ai 115 Euro), mentre a Seattle, sempre oltreoceano, si devono raccogliere le deiezioni del proprio pet anche dal giardino di proprietà entro le 24 ore dalla "deposizione". Sono sorte imprese che assicurano il servizio di raccolta a domicilio: nel paese del liberismo, anche le deiezioni canine diventano un business. Una proposta originale viene dalla cittadina inglese Bruntingthorpe: il locale consiglio comunale aveva ideato di "testare" tutte le deiezioni dei cani rilevandone il DNA, registrare il nome del proprietario per poi, raccogliendo le cacche sparse in città, identificare agevolmente il trasgressore per sanzionarlo. La proposta, per gli alti costi della sua realizzazione, non è poi stata attuata. Ma dimostra la gravità e la rilevanza assunta dal problema in Gran Bretagna. Pure in Francia, l'altra patria della zoofilia, si cerca di correre ai ripari. Ormai da anni a Parigi lavorano le Caninettes: si tratta di cento motociclette - spazzino, dotate di aspiratore, che ogni giorno puliscono i 2400 chilometri di marciapiede cittadino. Così i 250.000 cani parigini, che producono -secondo le stime del Comune- oltre 10 tonnellate di rifiuti al giorno, possono stare tranquilli. Recentemente l'architetto Jacques Bertin ha lanciato una nuova proposta: una sorta di "vasò" in cemento, grande quanto un posto macchina, lungo il marciapiede, collegato direttamente alla fogna sottostante. Sempre tenuto pulito grazie ad un getto d'acqua intermittente e dotato di un bordo di vasi fioriti tutt'intorno. Bertin conta di impiantare 2400 vespasiani sul territorio di Parigi: ogni padrone dovrebbe così non fare più di 200 metri per accompagnarvi il proprio cane. Nel Nord Europa la soluzione è molto più semplice: ad Amsterdam, a Francoforte, a Graz ci sono vaste distese di parchi cittadini. Ed esistono, comunque, vastissimi spazi (non angusti recinti) esclusivamente o quasi a disposizione dei quattrozampe e dei loro accompagnatori.

Il sanificatore ambientale delle feci
Una recente proposta si chiama Salvus. Si tratta di un composto in polvere che consente una rapida disidratazione dell'escremento (tale da renderlo asportabile) e una riduzione drastica del contenuto microbiologico. Salvus si presenta come polvere color sabbia, completamente inodore, a facile dispersione. Si tratta di una miscela d'inerti e principi attivi, bilanciati per rendere il tutto di sicura efficacia. Gli effetti di Salvus, come descritti dal suo inventore Bruno Gamberoni, sono: disidratazione delle feci, dovuta al veloce assorbimento della parte liquida con conseguente riduzione del volume; abbattimento della carica batterica e dei germi patogeni; distruzione dei parassiti; eliminazione degli odori sgradevoli.

L’esempio di Trento
A Trento già dal 1992 vengono posizionati distributori per l’erogazione gratuita, all’ingresso di parchi e giardini pubblici, dei sacchetti-paletta per la raccolta delle deiezioni. Nel ’93 è nata la prima campagna pubblicitaria di sensibilizzazione dei cittadini all’uso della paletta, riproposta periodicamente. L’iniziativa funziona discretamente bene. Anche perché il Comune non si limita a minacciare multe, ma mette a disposizione dei cittadini dei servizi concreti.
Ecco il numero di palette distribuite gratuitamente dal Comune di Trento negli ultimi anni attraverso gli erogatori collocati all’ingresso delle aree verdi.
Anno N° sacchetti paletta
1992 1.500
1993 30.000
1994 49.900
1995 60.000
1996 120.000
1997 120.000
1998 260.000
1999 285.000
2000 303.000
2001 315.000
2002 315.000
2003 320.000

Tratto da "Una Provincia amica degli animali. Guida agli amministratori locali per un corretto rapporto tra gli esseri viventi" di Pietro Mezzi (Assessore al Territorio, Parchi, Agenda 21, Mobilità ciclabile e Diritti animali della Provincia di Milano) e Edgar Meyer (Referente Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano).

Notizia stampata il 25 Apr 2025 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali