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Vipera
La vipera
Testo di: Grégoire Meier
Foto di: Luca Bettosini di viverelamontagna.ch
Al giorno d’oggi si conoscono circa tremila specie di serpenti, sette
delle quali sono presenti in Ticino. I serpenti, al pari degli altri
rettili, sono animali poecilotermi ed ectotermi, cioè hanno una
temperatura corporea variabile ed influenzata da fattori esterni. Per
svolgere le proprie attività il rettile deve raggiungere una
determinata temperatura, senza la quale il suo metabolismo si altera.
Alle nostre latitudini, in effetti, durante i mesi freddi i serpenti
vanno in letargo, rallentando notevolmente il loro metabolismo (non si
nutrono e non si riproducono). La fine di questo periodo di latenza
coincide con uno dei momenti in cui i serpenti sono relativamente
vulnerabili; ci può capitare di avvicinarci ad uno di questi animali,
ancora sonnolenti ed intorpiditi dal lungo ciclo d’inattività, senza
che lui ci veda subito. La primavera è pure la stagione degli amori, in
cui i serpenti sono indaffarati a cercare un partner per
l’accoppiamento e sono quindi un po’ “distratti”.
Spesso quando si incontra un serpente, non lo si sa riconoscere, e
malgrado le brevi descrizioni che seguiranno, il compito di
identificazione viene complicato dalle numerose variazioni di colore
della livrea di questi rettili, che può variare notevolmente nel seno
della medesima specie.
In un primo tempo possiamo dividere i nostri serpenti in due famiglie:
- i colubri, che da noi si riconoscono dalla pupilla rotonda, dal corpo relativamente affusolato e dalla coda piuttosto lunga. I serpenti di questa famiglia hanno una dentatura aglifa, cioè non hanno zanne velenifere ed uccidono le loro prede per costrizione (soffocandole) oppure, alcune prede quali pesci e rane, vengono ingoiate vive.
- i viperidi hanno una pupilla più alta che larga (un po’ come
quella del gatto), un corpo piuttosto tozzo e una coda corta. Le vipere
hanno una dentatura solenoglifa, cioè posseggono due zanne poste
anteriormente sulla mascella superiore, che sono in grado di iniettare
nelle prede il veleno prodotto da apposite ghiandole.
La vipera comune (Vipera aspis) può misurare fino a 80 cm, ha una testa triangolare ben distinta dal
corpo, la sua livrea va dal grigio al marrone, passando da tonalità
rossicce. Il suo corpo è ricco di ritmici ornamenti trasversali scuri,
che possono essere uniti tra loro creando una specie di zig-zag. Questa
vipera predilige ambienti pietrosi, margini di boschi e pascoli alpini,
dove può trovare topi, uccelli e lucertole dei quali si ciba.
Comportamento in caso di morso:
Tengo a precisare che se un serpente non viene disturbato, molestato o
minacciato non verrà mai ad attaccarci o aggredirci. Generalmente la
gente, che si fa mordere da uno di questi rettili, ha tentato di
catturarlo, di ucciderlo o ha messo le mani tra pietre o cespugli senza
accorgersi della presenza del serpente che, sentendosi minacciato, ha
reagito come lo farebbe chiunque davanti ad un pericolo. I serpenti si
difendono in diversi modi: la prima difesa consiste nel mimetismo;
restando immobile, la biscia spera di passare inosservata; se il
pericolo si avvicina troppo l’ofide fugge tempestivamente in un vicino
rifugio. Se la fuga viene ostacolata ed il serpente è messo alle
strette, egli incomincerà ha gonfiarsi per apparire più grosso e
minaccioso, accompagnando il tutto da un rumoroso e ripetuto soffio. Se
anche tutto ciò non scoraggia l’aggressore il serpente si difenderà
mordendolo.
Da noi gli unici serpenti in grado di infliggere un morso velenoso sono
le vipere, che comunque come già detto, non hanno alcun interesse nel
mordere un essere umano, anzi il veleno è loro molto prezioso per
procacciarsi il cibo. La vipera può inoltre decidere se usare una sola
zanna oppure tutte e due e quanto veleno iniettare col morso, quindi
non tutti i morsi di vipera hanno come conseguenza un avvelenamento.
Se ci si fa mordere da un serpente, che non si è potuto identificare,
bisogna tener presente che il morso della vipera provoca un dolore
locale abbastanza intenso e dei gonfiori, mentre quella dei colubri
procura unicamente delle piccole escoriazioni. Il morso di vipera,
oltre ai dolorosi effetti locali, può causarci una sensazione di
malessere, diarrea e una caduta di pressione. Le persone che possono
incorrere in maggiori complicazioni sono i bambini, gli anziani o
chiunque abbia già una salute precaria, oppure se il morso è stato
inferto in zone particolarmente delicate (collo, viso, vasi sanguigni
…). Senza voler banalizzare la pericolosità di un morso di vipera,
comunque, se si agisce in modo intelligente e tempestivo si evita il
peggio, come lo dimostra il fatto che in Svizzera sono più di 30 anni
che non si verifica un decesso causato dal morso di un serpente
indigeno.
Per evitare complicazioni e di far più danni dell’avvelenamento stesso,
quando ci si fa mordere da una vipera bisogna tener presente di:
- Mantenere la calma per evitare un accelerazione del flusso sanguigno che faciliterebbe la propagazione del veleno.
- Fasciare ed immobilizzare la zona o l’arto colpito, come si farebbe nel caso di una frattura, ma non bloccare la circolazione sanguigna.
- Disinfettare il punto morsicato.
- Andare al più presto da un medico o in ospedale, dove spiegheremo l’accaduto.
I comportamenti da evitare ad ogni costo sono:
- tagliare
- cauterizzare
- applicare ghiaccio o succhiare la zona morsicata;
- somministrare un siero antiofidico;
- fare un laccio emostatico;
- agitarsi, far sforzo fisico e ingerire alcolici.
Al giorno d’oggi, per i serpenti, oltre alla minaccia del bastone di
qualche pauroso, si è aggiunta la distruzione dei loro ambienti vitali,
che li costringono in aree sempre più ristrette e sempre più cariche di
pericoli. Sarebbe peccato assistere alla silenziosa scomparsa di questi
meravigliosi animali senza avere avuto il tempo di conoscerli
veramente, quindi spero che in futuro riusciremo a non prestare fede a
racconti anacronistici, ma che ci soffermeremo di più ad osservare, con
rispetto, la natura e tutte le sue bizzarrie.