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CANE DI CASTRO LABOREIRO

Cane di Castro Laboreiro o “Cao de Castro Laboreiro”


Paese d’origine: Portogallo

Classificazione F.C.I.
: Gruppo 2 - cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri

Cenni storici ed origini della razza:
le sue origini si perdono nella storia. Non si hanno documenti certi della sua storia perché non ci sono stati studi approfonditi sulla sua evoluzione. I suoi progenitori, probabilmente, sono stati i cani celtici, da i quali sono derivate le razze da montagna francesi, spagnoli e portoghesi. È originario del villaggio di Castro Laboreiro, dal quale prende il nome. Insieme al “Cane della Serra de Estrela” è una delle razze più antice della Penisola iberica. La sua diffusione si limita alle montagne di Penda e di Suajo ed ai fiumi Mino e Lima. Si trova anche nella Provincia di Duro. Si incontrano esemplari fino ad altitudini di circa 1400 m. La sua area di diffusione è concentrata nelle regioni settentrionali del Portogallo. La razza impiegata nella conduzione e custodia delle mandrie.

Aspetto generale della razza:
La morfologia di questa razza è un aspetto che molti appassionati ritengono interessante perché viene definita dal suo stesso standard Molossoide-Lupoide. Tendente al rettilineo. Cane vigoroso, struttura morfologica gradevole. Mantello lucente. Portamento nobile, espressione severe e dura, rusticità di montanaro. Abbaia in modo caratteristico, molto forte, cominciando con toni variabili e in genere gravi e in finire con toni acuti prolungati, simili a degli urli.

Carattere e cure:
Attitudine ad una franca ostilità, senza essere battagliero. Questa razza non è aggressiva come il “Cane della Serra di Estrela”. È molto deciso e audace nell’affrontare i predatori ed i suoi nemici naturali. Si adatta molto bene a vivere insieme alla famiglia. È un affettuoso compagno. Può stare sempre a contatto con i bambini. Eccellente compagno. Ottimo cane da lavoro. Cane che non necessita di cure e attenzioni particolari.

Standard:

Altezza: maschi tra i 56 ed i 60 cm
femmine tra i 52 ed i 57 cm.

Peso: da 30 a 40 kg per i maschi; da 20 a 30 kg per le femmine.

Tronco: torace di forma ogivale, alto, largo e regolarmente profondo. Dorso orizzontale e di lunghezza regolare. Reni forti e larghi. Linea inferiore non molto voluminosa e un po’ retratta.

Testa e muso: di grandezza regolare, piuttosto leggere e muscolosa. Stop poco accentuato. Regione cranio-frontale regolarmente sviluppata e leggermente saliente. Solco frontale pressoché nulle. Profilo rettilineo, cresta occipitale poco pronunciata. Muso lungo, forte, dritto per tutta la sua lunghezza. Bocca ben disegnata. Labbra regolari.

Tartufo: ben pronunciato, dritto e ben aperto, sempre nero.

Denti: completi, bianchi e forti. Mascelle con muscoli potenti.

Collo: dritto e forte, corto, di spessore proporzionato, ben attaccato al tronco. Privo di giogaia.

Orecchie: regolari, poco spesse, pressappoco triangolari ma arrotondate alla punta, pendenti.

Occhi: obliqui, sulla stessa linea delle orbite, a forma di mandorla, di grandezza media.

Arti: gli appiombi dei 4 arti sono molto corretti. Ossatura ben sviluppata e ricoperta da muscoli potenti. Avambracci e pasturali pressappoco di fora cilindrica. Articolazioni e angoli articolari ben sviluppati. Angoli con aperture regolari. Cosce ben muscolose. Piedi proporzionati alla taglia. Angolo tibio-tarsico mediamente ottuso.

Andatura: movimento ritmico e disinvolto. Gli arti si muovono parallelamente al piano sagittale del corpo. Di preferenza muove un passo normale ma talvolta ambia.

Coda: intera; pende fino al garretto. Lunga e grossa, molto pelosa nella parte interna. Ha forma di scimitarra.

Pelo: grosso, resistente, duro al tatto, liscio, bene in ordine, abbondante su tutta la superficie del corpo. Lungo circa 5 cm. Gli esemplari con il pelo più lungo o più corto sono rari.

Colori ammessi: le varie sfumature del grigio lupo. Quella scura è la più diffusa. Sullo stesso individuo può presentarsi tutte le tre varietà, chiara, media e scura, su varie parti del corpo. Il colore preferito è il cosiddetto “colore della montagna”, che è considerato dai pastori come una caratteristica etnica.

Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, testa molto voluminosa, occhi di diversa grandezza, orecchie difettose nell’attaccatura, sordità congenita o acquisita, tartufo diverso dal colore nero, misure fuori standard, coda a tromba, monorchidismo, criptorchidismo, albinismo, pelo a macchie, movimento scorretto.

By Federico Vinattieri


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Notizia stampata il 23 Nov 2024 su www.animalinelmondo.com il portale al servizio degli animali