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Salamandra pezzata
La salamandra pezzata
Autore Luca Bettosini di viverelamontagna.ch
Nome della specie: Salamandra salamandra
Famiglia: Salamandridae
Classe: Anfibi
Ordine: Urodeli
Habitat: La salamandra pezzata vive, anche se con diverse sottospecie,
in quasi tutta Europa, lungo le coste dell’Algeria e della Tunisia e
del vicino oriente. In Italia è presente su tutta la catena alpina e
sugli Appennini. L’ambiente tipico in cui vivono è caratterizzato da
ombra e umidità elevata ad una quota compresa tra il livello del mare e
i 2’000 metri di altitudine. Sono molto territoriali e nel corso della
loro vita si spostano di poco dal luogo d’elezione. Escono dai loro
rifugi e cioè sotto pietre o tronchi solo nelle giornate molto umide o
piovose.
Uno degli animaletti tra i più ammirati che si possono incontrare nei
nostri boschi è senz’altro la salamandra che, con i suoi magnifici
colori nero e giallo, attira subito l’attenzione. Quel suo buffo
camminare ondeggiante ci fa sorridire e allora perché non cercare di
conoscerla meglio così da rendere più duraturo il ricordo. Coloro che
la incontrano spesso sono i cercatori di funghi e di castagne che
soprattutto in autunno, dopo una giornata di pioggia, si recano nel
sottobosco: la salamandra li attende tra le foglie umide.
La salamandra pezzata ha un colore nero lucente con grandi macchie
giallo brillanti. Sono ben evidenti gli agglomerati ghiandolari
presenti dietro il capo. Questi colori così vistosi servono alla
salamandra per segnalare ai predatori di essere un’animale particolare
che non ha bisogno di occultarsi perché dotato un altro strumento di
difesa: si tratta del liquido urticante che la sua pelle secerne di
continuo e che ustiona le mucose della bocca di lupi, gatti selvatici,
volpi e mustelidi che avessero l’ardire di addentarla. Questo liquido
urticante ha fatto nascere su questa specie, per il resto assolutamente
innocua, leggende prive di ogni fondamento, ma è in realtà un ottimo
strumento di difesa: soltanto allo stato larvale infatti questa specie
deve guardarsi dagli attacchi di pesci e biscie d’acqua. Le salamandre
sono solitarie per gran parte dell’anno e i maschi adulti sono
territoriali: si esibiscono in zone aperte e si affrontano con
dimostrazioni di forza e veri e propri combattimenti ed inseguimenti.
La specie, tipicamente europea, comprende 12 sottospecie, distinguibili
tra loro in base alle dimensioni e alla livrea. Misura dai 12 ai 20 cm
compresa la coda, a sezione tondeggiante (eccezionalmente raggiunge
anche i 28 cm). La salamandra pezzata inizia a riprodursi dal quarto
anno di vita. Fuori dal periodo riproduttivo si reca in acqua di rado.
Al tempo degli accoppiamenti il maschio si dedica incessantemente alla
ricerca delle femmine disponibili, aiutato dal suo formidabile olfatto.
L’accoppiamento avviene con un vero e proprio abbraccio fra i due
partner seguito dalla deposizione di una spermatofora (sacchetto
contenente gli spermatozoi) che è raccolto nella cloaca della femmina,
dopo di che la coppia si separa. La femmina può trattenere lo sperma
per un certo periodo prima dell’ovulazione. Questo spiega in parte la
lunga durata della gestazione fra la fecondazione in estate e la
nascita delle larve nella primavera successiva. La salamandra è un
animale viviparo e alla nascita le larve sono già piuttosto sviluppate.
Sia l’accoppiamento sia la gestazione avviene all’esterno dell’acqua e
dopo un periodo d’incubazione all’interno della madre, questa si reca
verso uno specchio d’acqua dove depone le larve già formate (fino a
50-60 larve) che una volta abbandonate in acqua li rimarranno
respirando con delle branchie esterne e solamente dopo che queste si
saranno riassorbite i piccoli potranno uscire dalle pozze. Le branchie
scompariranno con la metamorfosi che, a seconda della data di nascita,
dura da 3 a 6 mesi. Le piccole Salamandre escono dall’acqua
perfettamente formate e colorate. Le macchie gialle compaiono
velocemente, a volte nel volgere di alcune decine di ore. La vita di
questi simpatici animaletti è molto lunga e può arrivare a 20-25 anni.
È facile incontrare salamandre durante un’acquazzone, di sera o nelle
ore notturne. Nelle ore più calde del giorno essa si difende
dall’essiccamento nascondendosi in fessure ombrose. La Salamandra è
osservabile da primavera ad autunno inoltrato. Il suo areale di
diffusione, soprattutto boschi di latifoglie. Pur essendo un anfibio
resistente al freddo, in inverno la Salamandra pezzata si nasconde in
fessure e anfratti sotto terra.
Come tutti gli anfibi anche la Salamandra rischia di scomparire in
molte zone a causa della progressiva antropizzazione. In pianura è
praticamente estinta a causa soprattutto dei veleni usati in
agricoltura, che in particolare incidono sulla specie nella sua fase
larvale. Le salamandre, cui nell’antichità si attribuiva la facoltà di
poter passare indenni attraverso il fuoco, sono animali inoffensivi e
ovviamente privi di tale magica virtù.
La salamandra alpina nera (atra):
Una specie che si ritiene scomparsa dal Ticino è la salamandra alpina
nera. È un anfibio urodelo tipico dei boschi di abete rosso e delle
praterie alpine che può salire oltre i 2’100 metri di quota. È di
colore nero e raggiunge i 16 cm di lunghezza anche se in media misura
circa 11 cm; i due sessi sono simili. Questa salamandra, a differenza
degli altri anfibi, si é resa totalmente indipendente dall’acqua ed è
molto comune nel nord delle Alpi. In Ticino è stata avvistata ancora
negli anni ottanta nella regione di Robiei. Si tratta di una specie
ovovivipara: le femmine dopo una gestazione di due o tre anni,
partoriscono due piccoli già metamorfosati, quindi del tutto simili
all’adulto e svincolati dalla vita acquatica. Le salamandre nere non
entrano mai in acqua e quindi anche la fecondazione avviene a terra.
Gli accoppiamenti si svolgono in primavera con il suolo ancora
parzialmente ricoperto da neve. È attiva prevalentemente di notte con
clima umido e piovoso, anche se è possibile con la pioggia osservarla
anche di giorno. Le ghiandole nella pelle della salamandra alpina
secernono una sostanza tossica per gran parte dei potenziali predatori:
nonostante ciò la specie è predata dai giovani marassi. È del tutto
innocua per l’uomo e in natura può vivere più di 10 anni.
Etimologia:
C’è un rettile che in greco è detto salamandra, ma in latino è detto
stilio. Questo animale è simile ad una piccola lucertola, di colore
mutevole. Salomone dice della salamandra : “Come lo stilio abitano
nelle case dei re”. Dal momento che il fisiologo dice di esso che, se
per disgrazia, donde che sia, cadesse su un camino di fuoco, o su una
fornace di fuoco ardente, oppure in un incendio qualunque, il fuoco si
spegnerebbe immediatamente. Salamandra è detta perché è valida contro
gli incendi. Di questa, tra tutti gli animali velenosi, è grandissima
la forza. Gli altri infatti colpiscono i singoli, questa uccide
moltissimi allo stesso modo. Infatti se striscia su un albero, impregna
di veleno tutti i frutti ed uccide tutti quelli che li mangiano. Se
cade in un pozzo, la forza del suo velenouccide quelli che bevono.
Questa contrastando gli incendi, sola tra gli animali, spegne gli
incendi. Vive infatti, nel mezzo delle fiamme senza dolore e
distruzione e, non solo non si brucia, ma anche estingue l’incendio.
Citazioni:
“Era molto freddo: guardando innel fuoco, accaso vidde in mezzo a quelle
più ardente fiamme uno animaletto come una lucertola, il quale si
gioiva in quelle più vigorose fiamme. Subito avvedutosi di quel che
gli era, fece chiamare mia sorella e me, e mostratolo a noi bambini,
a me diede una gran ceffata, per la quali io dirottamente mi missi a piagnere.
Lui piacevolmente rachetatomi, mi disse così: - Figliolin mio caro, io non ti do per male
che tu abbia fatto, ma solo perché tu ti ricordi che quella lucertola
che tu vedi innel fuoco, si é una salamandra, quali non s’é veduta mai
più per altri, di chi ci sia notizia vera - e così mi baciò e mi
dette certi quattrini.”
La vita / Benvenuto Cellini; a cura di Guido Davico Bonino. - Torino : Einaudi, 1973.
Il nautaralista Plinio in Vecchio, che nella sua Naturalis Historia scriveva intorno al 70 d.C. a proposito della salamandra: “è
così fredda che spegne il fuoco al semplice contatto; il muco che, come
il latte, le sgorga dalla bocca distrugge i peli e scolora e decompone
ogni parte del corpo che ne è toccata. Un solo individuo può sterminare
con il suo veleno un intero popolo; avvelena i frutti e chi ne mangia
muore prima che sia inverno. Se con il legno da essa appena toccato si
cuoce il pane, questo ne è tutto avvelenato, cosò come l’acqua del
pozzo in cui cada…”
Gran personaggio Plinio il Vecchio, ma in questa occasione ha proprio
preso un granchio! Purtroppo ancora oggi c’è chi ha paura di questo
innocuo e bell’anfibio gran divoratore di insetti nocivi.