il portale al servizio degli animali
cura e salute |
comportamento |
appuntamenti |
news |
Il rispetto dell’habitat
È ragionevole far entrare un gatto in una casa o in un appartamento? È una domanda che evidentemente i nostri antenati non si sono fatti! Il gatto si è imposto nei magazzini di cereali per sostituire i mustelidi o i serpenti utilizzati sino ad allora contro i roditori.
Che il gatto viva in natura, in una fattoria, in una casa di città o in un appartamento, non è che lui che deve adattarsi all’ambiente, ma è l’habitat che deve essere adatto a lui. Sì ma… il gatto gratta, gioca con gli oggetti, mangia alcune piante e scava la terra. Lo lascereste sempre fare?
Le unghiate
Abbiamo visto che le unghiate sono marchi di presenza (e d’isolamento), lasciati vicino ai luoghi di riposo e di passaggio. La graffiata ha una triplice valenza:
- facilita lo stiracchiamento del gatto;
- lascia una marcatura visibile;
- lascia una marcatura odorosa, un feromone.
Stiracchiarsi, fare dello stretching, è una passione per il gatto. Si stira fino a terra, piantando le unghie nel tappeto o nel rivestimento di una sedia o di una poltrona, distendendo prima una zampa e poi l’altra. I danni prodotti non sono gravi, ma talvolta un lembo di tappeto si lacera.
Il gatto si stira anche contro un muro e il piede di un mobile, ma in questo caso le unghie delle zampe anteriori vengono conficcate nell’oggetto e lo rovinano. Lo scopo non è tanto quello di stirarsi, né di «farsi le unghie», quanto di depositare un marchio verticale su un supporto ben visibile. Il marchio, una volta impresso, è indelebile! E nonostante questo viene regolarmente rinnovato. È inaccettabile e indesiderabile dover dire addio a tappezzeria a righe, poltrone di velluto e tutto il resto!
Riflettiamo bene prima di commettere l’irreparabile mutilando il gatto con l’asportazione delle unghie!
Se un giorno il gatto avesse accesso a un giardino e dovesse sfuggire a un cane «ammazzagatti», come farebbe ad arrampicarsi su un albero?
È chiaro che bisogna cercare di trovare una soluzione, insegnando al gatto a non graffiare la mobilia! Esistono dei grattatoi per gatto. Un grattatoio verticale è più efficace di un grattatoio orizzontale posato sul pavimento. Un grosso ceppo di mezzo metro d’altezza, poggiato contro il muro e ben fermo, è di certo più interessante della carta da parati. Ovviamente non bisogna nasconderlo, visto che il marchio visivo viene lasciato in un punto ben visibile. L’ideale è il legno d’ulivo, ma se non c’è, va bene qualsiasi altro legno. Conservate qualche nocciolo d’oliva e strofinatelo sul grattatoio improvvisato, ne aumenterà considerevolmente l’interesse del vostro felino.
Nonostante il nostro gatto possieda il suo grattatoio, è comunque possibile che vada a graffiare altrove. Sorvegliate il diavoletto. Al più piccolo tentativo di graffiata fuori luogo, punitelo utilizzando una delle correzioni proposte. Attenzione! È necessario precisare che se volete che il vostro gatto impari a comportarsi adeguatamente in ogni circostanza, sia in vostra presenza sia in vostra assenza, non deve vedervi mentre lo punite. Non dite niente, uno spruzzo d’acqua è sufficiente. Non guardatelo negli occhi, giratevi. Fate come se non aveste fatto niente! È quello che chiamo la punizione a distanza, la telepunizione!
Non possedete una pistola ad acqua o un vaporizzatore? Tirate un mazzo di chiavi o una scarpa vicino al gatto, non addosso al gatto. Non vogliamo fargli male, ma soltanto sorprenderlo, distrarlo.
Se non siete sempre presenti per sorvegliare il vostro gatto e lui ha già fatto dei danni in vostra assenza, bisogna che l’oggetto graffiato sia esso stesso una punizione, che reagisca contro il gatto! Quale «trucco» usare?
- Camuffate la graffiatura con un tessuto liscio, in modo che il gatto non sia stimolato a tornare a graffiarlo;
- prendete una trappola per topi, togliete il gancio, tirate la molla, girate la trappola e posatela per terra vicino al punto graffiato;
- usate diverse trappole da posizionare in punti strategici.
Quando il gatto si avvicina al posto così sistemato, rischia di toccare una delle trappole, che si capovolgerà all’improvviso davanti a lui e lo sorprenderà. Il gatto eviterà la zona così difesa e andrà a graffiare altrove. Ovviamente va messo a sua disposizione, bene in vista, un grattoio adeguato. Infatti, punire non insegna nuovi comportamenti, e in mancanza di un adeguato supporto da graffiare, il gatto si rimetterà a raschiare quello che considererà un giusto supporto.
Il rispetto degli oggetti
Dall’età di quattro settimane, il gattino gioca con gli oggetti nello stesso modo in cui l’adulto si comporta con le prede. Al momento dello svezzamento, intorno alle sette o otto settimane, il gioco con gli oggetti si intensifica. È un segnale di distacco dalla madre e di inserimento in un proprio ambiente: il cucciolo diventa grande!
A questa tenera età, egli è nel pieno del periodo di massima ricettività per l’apprendimento e anche la scelta degli oggetti è sottoposta a criteri di preferenza, di condizionamento. Forniamo ai gattini degli oggetti appropriati, specifici e non pericolosi. Un oggetto adeguato è quello di piccola taglia, mobile o facile da trasportare con la bocca. È considerato innocuo se i suoi componenti non possono essere ingeriti. In sostanza, quello che serve è un’esca, qualcosa che sembri un topo o una zampa di coniglio, che possa anche emettere dei suoni. Questi oggetti sono disponibili in commercio.
Sin dall’inizio bisogna proibire al gatto di usare oggetti inadeguati (oggetti preziosi o di valore affettivo, statuette ecc.) e attivare il gioco muovendone uno di specifico.
La scalata dei mobili
Il gatto è un arrampicatore nato. Egli vive in un mondo a tre dimensioni e non si accontenta di camminare a terra, ma esplora tutti i livelli, tutte le superfici accessibili, aumentando così la dimensione del suo spazio vitale.
Forse avete una collezione di oggetti preziosi su un ripiano, di piccole civette che arrivano da varie parti del mondo, di piccole anatre multicolori… Attenzione perché il gatto non possiede la nozione di ciò che è prezioso. Con un balzo sarà sul ripiano e farà cadere i pezzi della vostra collezione. Meglio prevenire che curare!
Impeditegli di salire sui mobili. Il posto del gatto non è né a tavola, né sugli armadi, né sui ripiani. Riservategli un angolo, un piccolo nido, in altezza, da qualche parte in un posto che gli sia permesso, ad esempio sopra il suo grattatoio, e proibitegli l’accesso ai punti sconvenienti usando le punizioni quali lo spruzzo d’acqua, le trappole ecc.
Tratto dal libro: AMARE, CAPIRE, EDUCARE IL PROPRIO GATTO
di JOËL DEHASSE