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Fermiamo l'abbandono e il maltrattamento di cani e gatti
PREMESSO
che la Legge nazionale n.281/1991 e la Legge della Regione Campania n.16/2001, relative alla tutela dei diritti degli animali e ai provvedimenti necessari al fine di arginare il fenomeno del randagismo, riconoscono comunque il diritto alla vita e alle cure sanitarie per gli animali, e
VISTE
l'abnorme entita' del problema randagismo nel nostro territorio e le gravi lacune nell'attuazione degli stessi provvedimenti da parte dei soggetti chiamati in causa dalla legge, sia pubblici (ASL e Comuni) che privati (cittadini e imprese appaltanti) che continuamente recano pregiudizio sia alla salute dei cittadini che degli stessi animali,
SI CHIEDE
1) L'istituzione di controlli da parte della Polizia Municipale (su richiesta dei Sindaci) affinche' tutti i cani padronali siano effettivamente microchippati e iscritti all'anagrafe canina
2) l'adozione da parte dei Sindaci di ordinanze che richiedano alle ASL di eseguire la sterilizzazione di cani e gatti randagi nonche' la fornitura di cure sanitarie (con particolare attenzione per le cure di pronto soccorso, le vaccinazioni primarie e la degenza sanitaria), anche quando questi non troverebbero sistemazione nei canili comunali per motivi di spazio e di budget, con conseguente reimmissione degli stessi sul territorio.
2.1) La microchippature da parte dell'ASL anche degli animali trattati come al punto 2 di cui sopra e poi reimmessi sul territorio
3) Il potenziamento delle strutture dislocate delle ASL, gia' esistenti, ma scarsamente dotate di mezzi rispetto alla dimensioni del problema randagismo e che il più delle volte non sono affatto operative
5) il lancio di campagne di sterilizzazione a spese dei comuni anche per i cani e gatti padronali (seppure in forma volontaria) in quanto una parte delle cucciolate degli animali padronali finisce sempre per alimentare il fenomeno del randagismo. Sterilizzazione da effettuare o presso gli ambulatori delle ASL o presso veterinari privati convenzionati (vedi il Comune di Caserta)
6) L'effettivo controllo da parte delle ASL sui canili gestiti in convenzione (quasi tutti gestiti da imprese private e non associazioni animaliste) al fine di assicurare idonee condizioni di vita e di degenza per gli animali li' ricoverati
7) la definizione nei capitolati di appalto dei Comuni per l'assegnazione di convenzioni a canili privati, di regole stringenti riguardo alle condizioni di vita degli animali (l'ora d'aria, i mt.2 per cane a seconda delle dimensioni, le cure prestate, l'isolamento sanitario) e all'accessibilità delle struttura da parte di qualunque cittadino o volontario senza limitazioni (se non di orario) per agevolare le adozioni e le iniziative di sensibilizzazione.
8) L'apertura di uno sportello per il benessere dell'animale presso ogni Comune per fornire ad ogni interessato un'informazione corretta sui doveri ricadenti sul proprietario, su specifiche circostanze che si possono verificare, nonché sui servizi sanitari presenti sul territorio e da chi vengono espletati.
9) Un supporto volitivo ed effettivo da parte dei Comuni verso le Associazioni animaliste che gia' si vedono impegnate da anni a combattere l'emergenza randagismo, il piu' delle volte abbandonate a se' stesse.
Firma la petizione: http://firmiamo.it/fermiamoabbandonocaniegatti