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Haflinger o Avelignese
Origine e storia
Già nel medioevo nella zona del sud Tirolo vivevano dei piccoli cavalli di montagna, abbastanza robusti per trasportare le merci attrraverso i difficili sentieri alpini della valle dell'Adige e dell'Inn. Questi cavallini erano noti come "cavalli di Hafling" o "Haflinger" ("Avelignese" ne è un'italianizzazione), nome derivato dall'omonimo paese di Hafling, situato vicino a Merano,
Nei primi anni del XIX secolo, con lo sviluppo delle vie di comunicazione sorse il fabbisogno di cavalli più pesanti, adatti al tiro dei carri. Fu così che i piccoli cavalli montani vennero incrociati con soggetti pesanti fino a quando il Ministro della Guerra di Vienna non si disse preoccupato: i cavalli, divenuti troppo pesanti, non erano più adatti agli usi bellici. Si decise quindi di tentare un esperimento: lo stallone orientale El Badavi XXII (1868) venne incrociato con una giumenta autoctona e dall'unione dei due nacque una bel puledro chiamato Folie. Dalla madre ereditò il bel mantello sauro con la riga mulina e la robustezza tipica degli haflinger, mentre il padre apportò la grazia e l'eleganza tipiche delle razze orientali.
Dal 1878 lo stellone Folie venne utilizzato per 19 anni nella stazione di monta di Laas e il Governo Austriaco, colpito dalla bellezza di Folie, acquistò tutti i puledri che ne conservavano le caratteristiche: fu allora che cominciò la prima selezione del cavallo Haflinger.
Nel 1897 una speciale commissione diede vita al primo Registro riproduttivo degli Haflinger (al quale vennero subito iscritte 220 fattrici) e sotto la pressione del Conte Friedrich Hartig, il Ministero dell'Agricoltura emesse un decreto secondo il quale la Razza degli Haflinger era ufficialmente riconosciuta.
A parteire dal 1899 il governo austriaco fece di tutto per incoraggiare il buon allevamento dell'hafienger: contributi ai proprietari delle migliori fattrici e degli stalloni, acquisto dei migliori puledri, affidamento delle stazioni di monta statali, organizzazione di mostre.
Dal 1904 la Società del Cavallo Haflinger di Mölten si occupò del registro genealogico, mentre il Deposito Stalloni di Stadl Lampach (Austria) si occupava di registrare le monte degli stalloni. Da quel momento tutti gli hafliger furono marchiati a fuoco.
La prima guerra mondiale portò decisamente sfortuna agli haflinger: con l'annessione dell'Alto Adige all'Italia, ne risultava la divisione fra gli stalloni (che erano nel Deposito austriaco) e le giumente, ora di proprietà italiana. L'allevamento della razza perse quindi tono, perché gli austriaci dovevano acquistare nuove giumente dagli italiani, mentre questi ultimi dovevano procurarsi gli stalloni.
Fu di nuovo il Conte Hartig, insieme al veterianrio Provinciale italiano De Paoli ()che scrisse nel '23 il primo libro dedicato agli Haflinger) a rilandiare la razza, grazie all'organizzazione della prima esposizione dei riproduttori nel 1922, che ottenne una grande affuenza di pubblico. Solo due anni dopo venne fondata la Società di incoraggiamento del Cavallo Avelignese (SICAM).
La razza suscitò un buon successo e nel 1931 la Commissione Ippica Provinciale scelse le migliori 330 giumente da iscrivere nel primo Libro Genealogico, da cui derivò il "Libro delle Origini della Razza Avelignese in Italia" (tutti gli haflinger devono necessariamente discendere dagli esemplari iscritti).
A partire da questo momento, gli haflinger si diffusero nelle altre province italiane.
Durante la seconda guerra mondiale, il tirolese Thurner si occupò dell'alleamento della razza e selezionò 7 diverse linee (A, B, M, N, S, ST, e W) al fine di individuare al colpo d'occhio da quale stallone capostipite (discendente naturalmente da Jolie) era derivato un particolare soggetto (Anselmo, Bolzano, Massimo, Nibbio, Stelvio, Student e Willi).
Il 20 dicembre 1971, dopo un ulteriore crisi di razza e un'altra ripresa, si istituì l'Associazione Nazionale Allevatori Cavalli di Razza Haflinger - Italia, al quale fu affidato definitivamente il Libro genealogico (lo standard di razza fu fissato nel '73).
Nel 1991 si è attuata una coraggiosa e criticata revisione del Libro Genealogico, che ha dato fortunatamente ottimi frutti migliorando notevolmente la morfologia del cavallino Avelignese.
Nei primi anni del XIX secolo, con lo sviluppo delle vie di comunicazione sorse il fabbisogno di cavalli più pesanti, adatti al tiro dei carri. Fu così che i piccoli cavalli montani vennero incrociati con soggetti pesanti fino a quando il Ministro della Guerra di Vienna non si disse preoccupato: i cavalli, divenuti troppo pesanti, non erano più adatti agli usi bellici. Si decise quindi di tentare un esperimento: lo stallone orientale El Badavi XXII (1868) venne incrociato con una giumenta autoctona e dall'unione dei due nacque una bel puledro chiamato Folie. Dalla madre ereditò il bel mantello sauro con la riga mulina e la robustezza tipica degli haflinger, mentre il padre apportò la grazia e l'eleganza tipiche delle razze orientali.
Dal 1878 lo stellone Folie venne utilizzato per 19 anni nella stazione di monta di Laas e il Governo Austriaco, colpito dalla bellezza di Folie, acquistò tutti i puledri che ne conservavano le caratteristiche: fu allora che cominciò la prima selezione del cavallo Haflinger.
Nel 1897 una speciale commissione diede vita al primo Registro riproduttivo degli Haflinger (al quale vennero subito iscritte 220 fattrici) e sotto la pressione del Conte Friedrich Hartig, il Ministero dell'Agricoltura emesse un decreto secondo il quale la Razza degli Haflinger era ufficialmente riconosciuta.
A parteire dal 1899 il governo austriaco fece di tutto per incoraggiare il buon allevamento dell'hafienger: contributi ai proprietari delle migliori fattrici e degli stalloni, acquisto dei migliori puledri, affidamento delle stazioni di monta statali, organizzazione di mostre.
Dal 1904 la Società del Cavallo Haflinger di Mölten si occupò del registro genealogico, mentre il Deposito Stalloni di Stadl Lampach (Austria) si occupava di registrare le monte degli stalloni. Da quel momento tutti gli hafliger furono marchiati a fuoco.
La prima guerra mondiale portò decisamente sfortuna agli haflinger: con l'annessione dell'Alto Adige all'Italia, ne risultava la divisione fra gli stalloni (che erano nel Deposito austriaco) e le giumente, ora di proprietà italiana. L'allevamento della razza perse quindi tono, perché gli austriaci dovevano acquistare nuove giumente dagli italiani, mentre questi ultimi dovevano procurarsi gli stalloni.
Fu di nuovo il Conte Hartig, insieme al veterianrio Provinciale italiano De Paoli ()che scrisse nel '23 il primo libro dedicato agli Haflinger) a rilandiare la razza, grazie all'organizzazione della prima esposizione dei riproduttori nel 1922, che ottenne una grande affuenza di pubblico. Solo due anni dopo venne fondata la Società di incoraggiamento del Cavallo Avelignese (SICAM).
La razza suscitò un buon successo e nel 1931 la Commissione Ippica Provinciale scelse le migliori 330 giumente da iscrivere nel primo Libro Genealogico, da cui derivò il "Libro delle Origini della Razza Avelignese in Italia" (tutti gli haflinger devono necessariamente discendere dagli esemplari iscritti).
A partire da questo momento, gli haflinger si diffusero nelle altre province italiane.
Durante la seconda guerra mondiale, il tirolese Thurner si occupò dell'alleamento della razza e selezionò 7 diverse linee (A, B, M, N, S, ST, e W) al fine di individuare al colpo d'occhio da quale stallone capostipite (discendente naturalmente da Jolie) era derivato un particolare soggetto (Anselmo, Bolzano, Massimo, Nibbio, Stelvio, Student e Willi).
Il 20 dicembre 1971, dopo un ulteriore crisi di razza e un'altra ripresa, si istituì l'Associazione Nazionale Allevatori Cavalli di Razza Haflinger - Italia, al quale fu affidato definitivamente il Libro genealogico (lo standard di razza fu fissato nel '73).
Nel 1991 si è attuata una coraggiosa e criticata revisione del Libro Genealogico, che ha dato fortunatamente ottimi frutti migliorando notevolmente la morfologia del cavallino Avelignese.
(Fonte: www.haflinger.it)
Caratteristiche morfologiche
Altezza: da 137 cm ad oltre i 146 1.48
Mantello: sauro (preferibilmente dorato) con abbondanti crini chiari e sottili.
Corpo: compatto, muscoloso e armonioso
Testa: corta ed espressiva, con profilo leggermente concavo, occhio vivo, orecchie piccole e mobili
Incollatura: abbastanza lunga ed armonica
Garrese: evidente ed asciutto
Torace: profondo, ampio e muscoloso
Spalla: obliqua, lunga e muscolosa
Dorso: muscoloso, largo e piuttosto lungo
Groppa: lunga e muscolosa
Arti: muscolosi, meglio se senza balzane
Piede: piccolo e duro
Andature: regolari ed ampie
Mantello: sauro (preferibilmente dorato) con abbondanti crini chiari e sottili.
Corpo: compatto, muscoloso e armonioso
Testa: corta ed espressiva, con profilo leggermente concavo, occhio vivo, orecchie piccole e mobili
Incollatura: abbastanza lunga ed armonica
Garrese: evidente ed asciutto
Torace: profondo, ampio e muscoloso
Spalla: obliqua, lunga e muscolosa
Dorso: muscoloso, largo e piuttosto lungo
Groppa: lunga e muscolosa
Arti: muscolosi, meglio se senza balzane
Piede: piccolo e duro
Andature: regolari ed ampie
Temperamento e discipline
Energico e potente, ma tranquillo. Docile e dal carattere mansueto, non di rado lo vediamo accudito da bambini ed anziani.
Ottimo come primo cavallo, è adatto ad ogni disciplina, dl western, alla monta classica, agli attacchi. È particolarmente indicato per i trekking e le passseggiate.
Ottimo come primo cavallo, è adatto ad ogni disciplina, dl western, alla monta classica, agli attacchi. È particolarmente indicato per i trekking e le passseggiate.
Curiosità
Il 7 aprile 1896 si organizzò la prima corsa al galoppo del cavallo Haflinger, in ocasione della Festa Nazionale Tirolese. Per rievocare questo importante avvenimento nell'Ippodromi di Merano corrono due volte all'anno (il Lunedì di Pasqua e nel mese di ottobre) gli haflinger, montati da fantini abbigliati con i costumi dell'epoca.
Per quanto riguarda l'altezza, c'è una forte disputa tra due fazioni diverse: la prima definisce l'haflinger come un pony, la seconda come un cavallo. In genere, un equino è definito "cavallo" se la sua altezza al garrese supera i 148 cm, pero' non bisogna dimenticarsi che esistono cavalli che non raggiungono questa altezza e pony che la superano abbondantemente (doppi pony).
Non dimentichiamoci che l'associazione di razza premia con un "ottimo" i soggetti haflinger che superano i 146 centimetri....
Non dimentichiamoci che l'associazione di razza premia con un "ottimo" i soggetti haflinger che superano i 146 centimetri....